PER L'UFFICIO DELLA TASSE E' MORTA NEL '98: "SONO VIVA"

Mi scusi, ma lei e' bella che morta. E lo e' da 10 anni. Avanti un altro. E che sia vivo stavolta. Il senso dell'umorismo puo' servire a sdrammatizzare l'avventura di un uomo di Acquedolci (Messina) che ha "scoperto" che sua moglie e' morta da dieci anni e lui non lo sa. Inutile giurare e stragiurare che non e' cosi', presentare al pubblico ufficiale documenti non meno ufficiali a sostegno della tesi che la signora non solo e' fra noi, ma prospera ed e' in buona salute. E' morta, e' morta, e' morta. Ha detto tutte le volte il testardo dipendente dell'ufficio imposte di Sant'Agata di Militello a Giuseppe Liuzzo che aveva bisogno della tessera sanitaria della consorte, Annamaria Mazzola, di anni 48, segni particolari: viva, ma non troppo. E, allora, racconta l'uomo, via al Comune di residenza di Acquedolci che rilascia un certificato di esistenza in vita, ma non e' sufficiente. Nuova missione al municipio che produce un certificato di residenza. Macche', neppure questo va bene: per il puntiglioso impiegato occorre un ulteriore documento del Comune di nascita della dolce meta', Geraci Siculo, nel palermitano, dove il 16 dicembre del 1998 era stata fatta una richiesta all'amministrazione di Acquedolci per il trasferimento della residenza. Forse e' li' che e' successo qualcosa: l'errore di un dipendente potrebbe avere generato l'equivoco e accorciato la vita alla donna, caduta infine nella trappola della burocrazia, come capita spesso inutilmente zelante. Per il finale della storia e per scoprire se la signora Mazzola e' risuscitata anche per l'ufficio delle imposte, bisognera' attendere lunedi' l'apertura degli uffici di Geraci siculo. Il marito ha fatto sapere che sara' li' molto presto: dopo tutto e' sua moglie.

da Repubblica.it